Bivacco Fanton: architettura e isolamento termico allo stato dell'arte!
Inaugurato l'avveniristico bivacco sulle Dolomiti con l'isolamento termico ecosostenibile Soprema.
SOPRA XPS PER IL NUOVO BIVACCO FANTON
UN'OPERA UNICA
Dopo un lungo percorso durato sei anni, il nuovo Bivacco Fanton sulle Dolomiti è stato ufficialmente inaugurato lo scorso 28 agosto. Un “sogno che diventa realtà”, come affermato dal presidente dei Cai di Auronzo, nonché un esempio di architettura innovativa e performante in un contesto selvaggio e di straordinaria bellezza.
Progettato dallo Studio Demogo, il Bivacco Fanton presenta una soluzione per l'isolamento termico studiata appositamente per le condizioni ambientali estreme a cui la struttura sarà sottoposta. Per questo motivo, la coibentazione interna ed esterna è stata affidata a pannelli di SOPRA XPS al fine di garantire elevate prestazioni termiche nel tempo, in armonia con lo spirito innovativo e sostenibile che caratterizza il Bivacco.
LA SOLUZIONE TECNICA SOPREMA
La coibentazione del Bivacco Fanton è stata realizzata utilizzando SOPRA XPS, l'isolamento termico in Polistirene Estruso ecosostenibile ad alte prestazioni.
Rivestimento pareti esterne: SOPRA XPS CW
Rivestimento pareti interne: SOPRA XPS CW
Pavimento: SOPRA XPS 500
Tetto: SOPRA-XPS SL-HP
Il progetto descritto dallo studio DEMOGO
Il progetto del nuovo Bivacco Fanton si fonda sulla percezione e amplificazione del paesaggio, in particolare sul rapporto straordinario che s’instaura tra uomo e montagna. Le Marmarole sono una catena montuosa selvaggia e impervia delle Dolomiti, la forcella dove si posiziona l'opera è uno spazio sconfinato a 2667 metri di altitudine, un contesto fatto di roccia, luce, vento, neve e distanze.
Il Bivacco Fanton è un progetto di proporzioni tra assoluto e misura, un’opera minuta che trova una sua dimensione nella possibilità dell'amplificazione percettiva, abitarla significa posizionarsi in una condizione di ascolto del paesaggio, è il tentativo di inquadrare lo spazio, circoscriverlo renderlo opera di connessione tra uomo e ambiente, definire una cesura capace di trovare un confine provvisorio al paesaggio, una forma di compressione progressiva di rocce, luce, vento e neve.
L’opera affronta sfide tecnologiche complesse e si propone come un progetto teso a esplorare la ricerca sui materiali in alta quota.
Il guscio dell’intero edificio è stato realizzato utilizzando un materiale composito che si adatta in modo specifico al contesto ambientale alpino. Le tecnologie utilizzate hanno permesso di rendere l’edificio molto leggero in proporzione alle proprie dimensioni, aspetto fondamentale rispetto alla logistica di cantiere. L’edificio è stato elitrasportato in quota a Settembre 2020 con un unico volo, installando in forcella la scocca che è stata completata con il rivestimento esterno in zinco titanio, l’isolamento e il rivestimento ligneo interno nell’estate 2021.
Il Bivacco Fanton è stato coibentato con SOPRA XPS sia esternamente nello spazio compreso tra il guscio in fibra di vetro e carbonio e il rivestimento in zinco titanio, che internamente sotto il rivestimento ligneo delle pareti verticali, del tetto e del pavimento.
Il rivestimento interno in abete e larice è stato progettato e sviluppato, con l’ausilio delle ultime tecnologie nel campo del taglio del legno e del processo informatizzato di produzione, nell’ottica di un’ottimizzazione dei tempi di montaggio in quota.
L’architettura del Bivacco Fanton è leggera e resistente, capace di poggiarsi su un crinale scosceso, ancorandosi attraverso a un traliccio in acciaio alla roccia della forcella Marmarole.
Si tratta di un equilibrio instabile, che si sostanzia nello spazio interno dell'opera: un ventre ligneo che attutisce l'impatto della natura selvaggia, poi la fibra di vetro a inspessirsi strato su strato come una seconda pelle a divenire guscio e struttura insieme attraverso i rinforzi in carbonio.
Esternamente il suo aspetto formale assume i tratti di un volume sbozzato sospeso su di un crinale irto, un corpo in attesa proteso nel vuoto, intento ad aprire una dimensione spaziale al di là della propria geometria interna.
Misurare se stessi, misurare spazio, perdere se stessi, perdere dimensione spaziale, trovare un habitat proprio, resistere, flettersi, ancorarsi, variare percezione, estendersi al di fuori, inclinarsi, reagire, accumulare dilatazioni e contrazioni, farsi elitrasportare, scomparire nella neve, essere spazzati dal vento, adattandosi come in un corpo sottoposto all'alta quota, divenire architettura.
Riconoscimenti
2018 – Progetto selezionato Mostra al Padiglione Italiano alla Biennale di Architettura di Venezia – Arcipelago Italia (curatore Mario Cucinella).
2018 – Medaglia d’Oro dell’architettura Italiana – Premio De Albertis – Triennale di Milano.