Ristagni d’acqua: perché si formano e come evitarli nei tetti piani

Il ristagno d’acqua (o ponding) è un fenomeno frequente nelle coperture piane, soprattutto dopo forti piogge. Anche se le membrane impermeabilizzanti Soprema sono progettate per resistere all’acqua stagnante, è sempre buona pratica progettare la copertura in modo che l’acqua meteorica defluisca rapidamente. Il fattore più importante in questo contesto è la corretta progettazione della pendenza della copertura.

I rischi del ponding

Le aree soggette a ristagno aumentano il rischio di deformazione del solaio del tetto. Il peso dell’acqua può infatti causare avvallamenti, che a loro volta portano a un ulteriore accumulo di acqua, innescando un circolo vizioso che, nel tempo, può compromettere la stabilità strutturale della copertura.

Le perforazioni nelle membrane impermeabilizzanti rappresentano sempre un rischio, ma diventano particolarmente problematiche nelle zone soggette a ponding: l’acqua stagnante può generare una pressione che accelera l’infiltrazione, causando danni maggiori sia alla struttura sia agli interni.

Inoltre, foglie, detriti e alghe tendono ad accumularsi nelle zone di ristagno. Se trasportati verso gli scarichi, possono ostruirli e peggiorare ulteriormente il problema.

Le aree con acqua stagnante ostacolano anche l’accesso e la manutenzione del tetto e degli impianti installati. In caso di temperature sotto lo zero, queste zone possono ghiacciarsi e diventare pericolose. Il ciclo gelo/disgelo può inoltre danneggiare ulteriormente l’impermeabilizzazione.

L’importanza della pendenza per evitare il ristagno

La corretta inclinazione di una copertura piana è fondamentale per garantire lo smaltimento efficace delle acque meteoriche ed evitare ristagni che potrebbero provocare infiltrazioni o danni alla struttura. Nonostante vengano comunemente chiamati “tetti piani”, queste coperture non sono perfettamente orizzontali: è infatti necessario prevedere una leggera pendenza per agevolare il deflusso dell’acqua. In genere, si consiglia una pendenza compresa tra l’1% e il 2%, ovvero una variazione di quota di circa 1-2 cm ogni metro lineare. Questa inclinazione minima consente all’acqua di scorrere naturalmente verso gli scarichi predisposti.

Esistono diverse soluzioni tecniche per realizzare la pendenza in fase progettuale o esecutiva:

  • Progettazione mirata: la pendenza va pianificata sin dalle prime fasi del progetto. Il flusso delle acque deve essere indirizzato verso scarichi o canali di gronda, valutando attentamente i punti di raccolta e il layout dell’edificio.
  • Pannelli pendenzati: una tecnica molto diffusa consiste nell’impiego di pannelli isolanti sagomati, con inclinazione predefinita, posizionati sotto la membrana impermeabile. Questi pannelli, realizzati in materiali come l’EPS , sono progettati per accompagnare l’acqua verso i punti di raccolta.
  • Massetti a pendenza: un’alternativa è l’applicazione di un massetto cementizio autolivellante, modellato con la pendenza desiderata. Questo sistema permette di creare una superficie inclinata continua, una volta che il materiale ha fatto presa.
  • Sistema di raccolta delle acque: grondaie e pluviali devono essere posizionati strategicamente, sia lungo il perimetro sia all’interno del tetto, per raccogliere e smaltire l’acqua in modo efficiente. Il loro dimensionamento deve tenere conto delle precipitazioni attese in base alla zona climatica.
  • Verifiche in cantiere: è fondamentale eseguire controlli durante l’installazione per accertarsi che le pendenze siano state realizzate correttamente e che tutti gli strati del pacchetto siano posati in modo uniforme, senza avvallamenti che potrebbero causare ristagni localizzati.

Sopralluoghi, consulenze e progettazione

In fase di progettazione di un nuovo edificio, Soprema è a disposizione per fornire consulenze mirate alla corretta gestione delle pendenze. Nei progetti di ristrutturazione, effettuiamo sopralluoghi preliminari e proponiamo soluzioni come isolanti a pendenza variabile o, se necessario, il rifacimento della copertura per ricreare le pendenze corrette.

Valutiamo i carichi aggiuntivi che potrebbero alterare l’efficacia della pendenza. Il carico, infatti, deve rientrare nei limiti di resistenza alla compressione dell’isolante: in caso contrario, l’isolante può deformarsi e causare ristagni d’acqua.

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